Ciao Sono Andrea Energy Zavaglia e voglio raccontarti una storia…
Il mio primo “coaching camp” per ragazzi è stato nell’estate del 2016.
Stava per nascere Jacopo, il mio secondo figlio, e per un attimo il mio capo dell’epoca, alla notizia del futuro nascituro, ci rimase un po’ male perché penso che avrei detto di no, e quindi avrebbe dovuto trovare qualcuno al posto mio per prendersi quell’onere e onore.
Jacopo doveva nascere ad Agosto.
Il camp credo fosse tra la fine di Giugno e l’inizio di Luglio.
Lisa stava bene, non era una gravidanza che poteva sembrare problematica.
Così, ovviamente, gli dissi che non me lo sarei perso per (quasi) nulla al mondo.
E gli dissi anche che Lisa e Bianca (e Jacopo) sarebbero venuti con noi, per potergli stare vicino.
Fu un camp davvero bello, speciale perché il primo e perché per la prima volta io e i miei colleghi ci trovavamo a utilizzare ciò che sapevamo e usavamo quotidianamente con i nostri clienti adulti e consenzienti, su ragazzi giovani, perlopiù contrari a prescindere all’essere lì: di fatto, erano stati praticamente tutti obbligati dai genitori.
Infatti passavamo la parte finale di ogni serata, ma dovrei dire la notte...a rivedere il programma del giorno dopo e spesso a rivoluzionarlo, perché ovviamente alcune cose le scoprivamo strada facendo, e il nostro intento era quello di creare qualcosa che fosse davvero “a misura di adolescente”.
Da quei giorni ho fatto tanti altri camp, ma di quell’esperienza ricordo la maggior parte dei ragazzi: i loro visi, i momenti più significativi, le emozioni e le condivisioni.
E in particolare ricordo perfettamente “quel momento”.
L’attimo in cui tutto è cambiato.
L’attimo in cui il gruppo ha smesso di essere ostile e svogliato e ha iniziato, volontariamente e con il cuore aperto, a camminare di fianco a noi.
Potrebbe essere una nuova storia da raccontare, magari nel mio prossimo libro, ora che ci pensoy
Come già ti ho detto, in questi anni ho portato avanti diversi camp.
Ho conosciuto centinaia di ragazzi.
Le loro storie, le loro difficoltà, le loro emozioni, le loro corazze.
E i sorrisi quando le buttano giù.
Perché sai, le buttano giù, sempre.
Magari per poco.
Magari solo in quel momento e in quel contesto e con quelle persone.
Ma quel passo lo fanno.
Non perché noi siamo bravi e speciali.
Ma perché in realtà lo vogliono fare.
Solo che hanno paura.
Degli amici, della scuola, della famiglia, dei compagni, di mille cose forse…
Del giudizio, di fatto.
E di sentirsi da meno, non apprezzati, non all’altezza: deboli in un mondo in cui tutti sembrano forti e sicuri e sorridenti e bellissimi e fighissimi.
L’ultima frase la potrei riferire anche a tanti degli adulti che conosco.
Magari non a te, che se sei qui che stai cercando un’esperienza del genere per tuo figlio o tua figlia è probabile tu abbia già fatto una parte di viaggio dentro di te.
Ma di fatto non ti sto parlando di niente di così strano, semplicemente di dinamiche che fanno parte di ognuno di noi…
… ma che se impariamo a “smazzarci” da giovani, sarà più facile farlo da grandi, e magari non accumulare resistenze, frustrazioni e paure che poi finiscono per limitarci.
Ecco.
Io credo sia questo, che un genitore vuole per suo figlio.
Un po’ perché magari sentiamo di averlo imparato, sulle ceneri dei nostri traumi, un po’ troppo tardi, perdendoci di fatto un pezzettino di felicità e spensieratezza.
Un po’ perché speriamo di dare più strumenti e opportunità ai nostri figli.
Un po’ perché noi stessi, nel mestiere di genitore, siamo costantemente in gioco, in evoluzione, per imparare qualcosa che siamo consapevoli non sarà mai davvero abbastanza.
Si, sarà un’esperienza anche per te.
Un’esperienza che, se lo vorrai, potrà essere di grande crescita.
Ecco perché a fine camp ci riserveremo del tempo per un colloquio privato per parlare di tuo figlio, della sua esperienza, delle sue sfide e di ciò che lo avrà reso unico per il gruppo. E di quello che riguarda te, genitore, che nel bene e nel male sei parte di tutto questo.
Alla fine di ogni settimana, dopo il pranzo di fine corso che organizziamo con tutti i genitori, il mio livello di attenzione si sposta da “verso l’infinito e oltre” a “adesso ci sono i suoi genitori e se lo smazzano loro”; il desiderio di silenzio e di mettere la testa sotto l’acqua della piscina o del mare mi assale; la stanchezza accumulata si palesa; il giorno di pausa tra un gruppo e l’altro prende ancora più senso… MA.
C’è un MA.
Il momento con i genitori di cui ti ho da poco parlato è, per certi versi, il momento cruciale del camp!
Perché una settimana farà tanta differenza per i ragazzi.
Ma la quotidianità con i genitori sarà ciò che, soprattutto dopo questo tipo di esperienza, potrà davvero portare avanti e rendere ancora più efficace il lavoro fatto in quei giorni.
Hai letto bene.
Quest’anno, dopo diverse esperienze con scuole e società con cui ho lavorato in passato, il camp prende il mio nome, e con esso tutto quello che ho imparato negli anni.
E anche tutto quello che ho desiderato fare e che molte volte non sembrava realizzabile.
Ora, all’energy camp, si farà.
Ci metto la faccia, come sempre.
E soprattutto ci metto il cuore, e la fantasia, e l’energia, tutta quella che ho.
E fidati, se ancora non mi conosci, che è davvero tanta.
In questi giorni, anche ora mentre scrivo questo testo, sta nascendo un camp nuovo, innovativo seppur legato a ciò che funziona ancora anche se più datato, pieno di voglia di fare la differenza per i ragazzi, pieno di colori e di emozioni, pieno del desiderio di creare qualcosa di davvero speciale.
Voglio che i ragazzi si ricordino col sorriso, tra qualche anno, della settimana che passeranno con me e con tutte le anime speciali che lavoreranno con me.
Voglio che raccolgano tutte le opportunità che gli offriremo.
Voglio che lascino il loro segno distintivo e che si preparino al meglio per lasciarlo al mondo, per essere la persona che desiderano diventare.
E voglio farlo con te, se lo vorrai.
Perché io non sono Superman, sono solo un umile “Energy”…
Ma sono certo che “Insieme si arriva molto più lontano”.
Ti va di salire a bordo della mia nave verso l’isola che non c’è?
7:00 ATTIVITÀ FISICA DI RISVEGLIO POI DOCCIA E COLAZIONE
9:00 ATTIVITÀ DEL MATTINO
11:00 TEMPO LIBERO
12:00 PREPARAZIONE PRANZO E PRANZO IN GRUPPO POI SISTEMAZIONE SPAZI COMUNI E RELAX
15:00 ATTIVITÀ DEL POMERIGGIO
17:00 TORNEO SPORTIVO
18:00 TEMPO LIBERO
19:00 PREPARAZIONE CENA E CENA POI SISTEMAZIONE SPAZI COMUNI
21:00 ATTIVITÀ DELLA SERA
23:00 TEMPO LIBERO (E PER CHI VUOLE NANNA)
00:00 TUTTI IN CAMERA
Ogni giorno al camp avrà un tema.
Facciamo un esempio con l’autostima, che sarà effettivamente un tema cruciale del camp.
Nel giorno dell’autostima, l’attività della mattina sarà principalmente incentrata sulla condivisione del significato generale di autostima e sui vari diversi pensieri di ognuno sul tema, per poi spostarsi sul perché sia importante coltivarla e di quali possano essere gli ostacoli che troviamo sul percorso, per poi chiudere con un esercizio pratico, o più di uno, per coltivarla o per prenderne consapevolezza.
L’attività del pomeriggio sarà un momento ludico o comunque molto pratico e attivo in cui, attraverso una metafora, andremo a lavorare sull’autostima e sulle dinamiche umane ad essa legate, per fare sì che i ragazzi ne vivano l’esperienza “senza pensarci”.
L’attività della sera, con l’aiuto del buio e della stanchezza, sarà quella che entrerà più in profondità, con l’analisi di quanto fatto e imparato durante la giornata e con esercizi più introspettivi che portino ad integrare a livello più “denso” quanto visto e praticato durante il giorno.
Negli ultimi anni, sia durante il camp che nelle varie chiacchierate con i genitori come te, ho notato una crescente ricerca di AUTONOMIA nei ragazzi, figlia della tendenza da parte di molti di loro ad essere svogliati e poco collaborativi in casa.
Tralascio il motivo o le modalità per cui si arriva a questo punto nella quotidianità…
… ma sappi che da alcuni anni questo è diventato uno dei miei “crucci”.
Quindi la preparazione dei pranzi, così come la spesa, è in parte in carico ai ragazzi, che si dividono i compiti nella preparazione del pranzo comune, dell’apparecchiare e sparecchiare la tavola, lavare i piatti e pulire la cucina del loro bungalow.
Ovviamente il tutto sotto la nostra supervisione, perché di piatti sporchi nascosti nella dispensa qualche volta ne ho trovati… 😉
È davvero fantastico, il primo giorno, portarli al supermercato e vederli, con l’obiettivo di comprare solamente quello che gli servirà per le colazioni della settimana, fare mille conti per stare nel budget che gli diamo, lanciarsi in “cucino io i pancake per tutti!”… o vederli riempire il carrello con cose assurde pensando che Coca Cola e Cipster siano l’ideale per una colazione bilanciata…
Durante la settimana parleremo anche di alimentazione e cercheremo di farli mangiare in modo più sano possibile… ma lasciando comunque loro lo spazio di autonomia, da questo punto di vista, che è giusto durante quella che, di fatto, resta una vacanza.
PS: la struttura ci mette a disposizione tutto il necessario nel caso ci siano richieste particolari legate ad allergie, intolleranze e altre tematiche alimentari.
Io tengo anche molto alla parte fisica del camp, ecco perché la mattina ci troviamo tutti alle 7:00 per il “risveglio muscolare”, termine che per molti dei ragazzi di oggi è più che azzeccato, visto che molti di loro sono sedentari e, se anche magari praticano uno sport, sono decisamente poco consapevoli del proprio corpo, con l’aggiunta di tutto ciò che comporta l’adolescenza in questa area.
Alcuni genitori a inizio settimana mi dicono cose tipo “mio figlio non ti darà mai il suo cellulare” oppure “non riuscirai mai a farlo alzare prima delle 7 per fare ginnastica”…
Io sorrido sornione… perché so che riusciamo SEMPRE a ottenere questi risultati.
La vera sfida sarà la tua, come ti ho già detto, nel portare avanti tutto questo nelle settimane successive 🙂
A proposito di cellulari, ti do un paio di notizie e ti dico il mio approccio.
In primis, tendo a non “demonizzare” il telefono, che è ormai diventato, per forza o meno, parte integrante della quotidianità della vita di ognuno di noi, ma chiarisco subito quali sono le regole durante la settimana con me, come ad esempio che durante i pasti non voglio vedere cellulari a tavola.
La notizia è che durante la settimana sono previste:
– Una giornata intera senza telefono (lo consegnano a noi)
– Una notte senza telefono.
Sono usanze ormai da anni, sempre rispettate, e che spesso portano i ragazzi a mollare il telefono a noi anche in diversi altri momenti della settimana; alcuni si dimenticano addirittura di farselo ridare…
La domanda è: riuscirai tu ad accettare che tuo figlio non ti scriva o non ti chiami in quei giorni?
Aggiungo che durante i pasti TUTTI I CELLULARI vengono lasciati su un tavolo a parte possono essere recuperati solo al termine del proprio compito di fine pasto.
Il periodo dei camp è dal 22 Giugno al 19 Luglio. Con questa suddivisione:
Questa è la settimana dedicata ai più piccoli, quelli che si affacciano sull’adolescenza o sono dentro ai primi sussulti.
A prescindere dalla classe e dall’età anagrafica, prima di inserire i ragazzi e le ragazze in questa settimana, ti faremo un po’ di domande e magari avrò necessita di parlare anche con tuo figlio o figlia.
Può essere che sia ancora troppo presto per questo tipo di esperienza, e io sarò il primo a dirti che forse è meglio aspettare il prossimo anno.
Oppure troverò che tua fIglia è particolarmente matura per una ragazza di terza media e quindi ti consiglierò di inserirla nella settimana dei più grandi.
O magari decideremo insieme di tenere tuo figlio con i più piccoli perché pensiamo che per ora sia meglio così…
Tutto per far sì che l’esperienza sia la più adatta possibile a lui o lei.
É con questo spirito che pianifichiamo le attività della prima settimana in particolare, che prevede esercizi e temi leggermente diversi rispetto alle due settimane finali, perché siamo consapevoli che i più piccoli hanno esigenze diverse, e quindi anche i membri dello staff saranno in parte differenti.
Questa sarà una settimana un po’ particolare, dedicata prettamente al lavoro di Mental coaching per lo sport.
Questa settimana è nata con due finalità:
Trovi le info più dettagliate a questo link
Entrambe queste settimane sono dedicate ai più grandi: dalla terza media in poi, come ti dicevo, se troviamo un “piccolo” particolarmente maturo, fino alla fine delle scuole superiori, anche oltre i 18 anni, se da parte del ragazzo c’è il desiderio di mettersi in gioco in questa avventura.
Come avrai notato, ogni settimana inizia la domenica e termina il sabato.
Ti chiederemo di portarci tuo figlio la domenica nel primo pomeriggio.
Alle 15 inizieremo con la presentazione della settimana tutti insieme, per poi lasciarvi andare e iniziare con i ragazzi alle 16.
Il sabato ti aspetterò per le 11, per uno spazio dedicato solo ai genitori prima di presentarti di nuovo tuo figlio ed andare a pranzo al ristornate tutti insieme.
Chiuderà il programma il colloquio individuale di cui ti ho parlato prima.
Ok Andrea, ma quali saranno di preciso i temi che tratterete?
Come ti ho detto, il nostro approccio è quello di plasmare ogni settimana sulle esigenze e sugli sviluppi quotidiani di ognuno e del gruppo, quindi il programma spesso varia sensibilmente.
Detto questo, posso dirti quali sono i temi su cui mettiamo il focus principale, le tematiche imprescindibili che credo vadano toccate con tutti i ragazzi, perché fondamentali sia per la loro età che per il loro futuro da adulti.
Scorri giù per scoprirlo….
Imparerà che la consapevolezza di sé, quindi dei limiti come dei punti di forza, delle sfide come di tutto quello che lo ha portato ad essere quello che è ora, è fondamentale e prioritaria per qualunque processo evolutivo, sia che si tratti di un cambiamento profondo sia che si riferisca alla variazione di un piano di allenamento fisico.
Raccontarsi bugie o mezze verità su sé stessi non serve, anzi, è il miglior modo per bloccarsi, per evitare di crescere e prendersi responsabilità.
Imparerà a dare il giusto peso alla stima che ha di sé stesso o sé stessa.
Lavoreremo sulla sua autostima in modo che ne capisca l’importanza assoluta e in modo che sappia poi applicare strategie per farla crescere e per far sì che possa avere un impatto positivo sulla sua vita.
Imparerà la forza della condivisione, sia quando sarà chiamato a parlare o a mostrare qualcosa di sé, sia quando si troverà ad ascoltare e a scoprire i lati del carattere che i suoi compagni mostreranno in quel particolare contesto.
Imparerà a lavorare in gruppo, in un contesto che spingerà a far valere le individualità di ognuno ma al servizio della comunità e mi relazione agli obiettivi che di volta in volta definiremo e che decideremo di voler raggiungere.
Imparerà l’importanza della partecipazione attiva e dell’aiuto reciproco all’interno della piccola comunità che andremo a creare, lavorando sull’organizzazione, l’ordine e l’autonomia, tutto nel rispetto di sé stesso e delle persone intorno a lui, adulti e ragazzi.
Imparerà l’importanza della cura del proprio corpo, sotto ogni punto di vista, come mezzo primario per vivere le esperienze che vorrà vivere e quelle che la vita gli riserverà.
Imparerà a vivere, riconoscere, accettare e gestire le proprie emozioni, vero fulcro della vita di ognuno di noi, vero motore di ogni nostra azione, con l’obiettivo di non farsi più dominare da esse ee essere invece in grado di trasformarle in proprie alleate.
Imparerà a comunicare, in modo efficace, con persone della sua età ed adulti, in un contesto che promuoverà l’unicità personale e l’assenza di giudizio, in modo da essere pronto ad accettare le differenze e le peculiarità di ognuno per sapersi poi rapportare con il mondo esterno.
Il camp si svolgerà presso
RESIDENCE MARE PINETA
CASAL BORSETTI (RA)
Guarda la struttura CLICCA QUI
L’investimento di listino è di 2.000€ a settimana, e include tutto quello che ti ho descritto sopra.
Ma…
Chi prima arriva, meglio alloggia!
Quindi avrai la possibilità di accedere a prezzi più bassi in base a quando deciderai di iscrivere tuo figlio!
CONTATTACI SUBITO PER ACCEDERE ALLA MIGLIOR PROMOZIONE POSSIBILE!
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Affrettati, il camp è a numero chiuso.
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