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Dal Blog di Andrea Zavaglia

Conta più il cosa

o il come?

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Sabato scorso sono stato tutto il giorno alla festa della società sportiva in cui gioca mio figlio.
Nel pomeriggio era prevista la partita di addio del capitano della prima squadra, che tra l’altro è l’allenatore di mio figlio, e tutta una serie di giochi e iniziative per i ragazzi.

La sera poi ci siamo trovati tutti nella sala grande dell’oratorio per la presentazione delle squadre, unita ovviamente ad un “pizza e birra” che si sa, rende tutto più facile, e quindi attira più persone.

In società c’è un ragazzo che è un vero fenomeno a trovare sponsor.
É riuscito a far sì che ogni squadra (quindi dai pulcini fino alla prima squadra) abbia uno sponsor dedicato, che ovviamente versa dei soldi per questa sponsorizzazione.
E tutto questo con contratti di 3 anni.

Siamo una società che muove buoni numeri, ma stiamo pur sempre parlando di una realtà di un paese di poco più di 20.000 abitanti e la cui prima squadra milita in una categoria tra le più basse possibili.

Eppure questo ragazzo ha creato un sistema che permette alla società di vivere serena e alle famiglie di avere quote di iscrizione decisamente sotto la media delle zone limitrofe.

Infatti abbiamo numeri importanti, che hanno portato le presenze di sabato ad un numero, secondo me davvero notevole, di 470 persone, tra adulti, ragazzi e bambini.

Ad un certo punto, il ragazzo in questione è salito sul palco e ha dato la possibilità ad ognuno di questi sponsor di presentarsi e di farsi conoscere.

Ora qualcuno mi potrebbe dire che molte realtà aziendali fanno questo tipo di sponsorizzazioni solo per scaricare un po’ di soldi dalle tasse o per foraggiare la squadrata di paese in cui gioca il figlio, o magari semplicemente per contribuire alla società del paesello e all’istituzione oratorio in sé…
… e potrebbe anche essere.

MA:

Hai un’azienda o comunque una partita iva.
Sponsorizzi una società sportiva.
Ti viene data una possibilità di presentarti davanti a minimo 200 adulti.
Ti viene data una sorta di leadership, o quanto meno di credibilità, dal contesto e dalla persona che ti presenta…

… e tu cosa fai???

“EH… NIENTE!”

Esordisci così.
Facendo poi seguire questa prima frase orrenda da una serie di parole senza senso ed evidentemente non preparate, come se fossi capitato lì per caso.

Io.
Con tutto l’amore e la comprensione del mondo.
Con tutta la sospensione di giudizio di cui sono capace.

Basito.
Senza parole.

Ok, lo so che magari sono un po’ condizionato dal fatto che mi occupo di Public Speaking e che per me dovrebbe essere una di quelle abilità che si dovrebbero imparare da piccoli, magari alle scuole elementari…

Ma non mi aspetto che le persone diventino “principi del foro”, però credo che sia logico pensare che una persona si prepari un discorso, che si renda conto che quella è un’opportunità, e che fare un discorso di senso compiuto, magari con alla fine una semplice e banale chiamata all’azione del tipo “chiamatemi per saperne di più” o addirittura “chiamatemi questa settimana per approfittare della convenzione”… sia davvero IL MINIMO INDISPENSABILE!!!

No?
Sono esagerato?
Vi prego, ditemi voi.

Perché poi vedo aziende spendere migliaia e migliaia di euro in campagne marketing, cene aziendali e iniziative di vario genere e ci fosse uno che si degna di studiare un po’ come si fa a creare un discorso in pubblico e renderlo efficace per i propri obiettivi.

Se poi, per caso, sapessi che quell’azienda è pure in difficoltà… hai di fatto sputato su un piatto fatto di 200 potenziali clienti!!!

Io non me lo spiego.
Non in quella che definiamo “l’era della comunicazione”…

Basta meglio che smetta di scrivere.
Se mo mi sale la carogna.

Andrea

PS. Se stai pensando “e magari le persone davanti non erano a target…”
Bravo! Buona osservazione!
Ti rispondo in due diversi modi:

Forse uno solo vendeva prodotti o servizi non “consumer” e quindi per cui il target era meno riconoscibile in quel contesto.
Se anche hai un pubblico non a target, fare una bella figura e raccontare di te e della tua azienda è un’ottimo strumento per far si che ciò che fai arrivi alle orecchie di chi davvero può essere interessato… di certo FARE UNA BRUTTA FIGURA non è un buon mezzo!!!

Viva la vita.
E viva i corsi di public speaking.

 

Andrea

 

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Ciao, sono

Andrea.

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All’anagrafe mi chiamo Andrea Zavaglia.
Ma da sempre, il mio “Cognome” è Energy.
 
Andrea Energy.
 
Trasmetto Energia alle persone.
Energia del Cambiamento.
 
In modo da aiutarle a trovare dentro a loro stesse, la Loro Energia.
 
Lo faccio da sempre con chiunque.
– Con mi miei Figli.
– Con i miei Famigliari.
– Con i miei Amici.
– Con i miei Clienti.
 

Infatti come Energy Coach aiuto Persone e Aziende a Vincere le loro Sfide, tramite strategie mentali quotidiane.

 
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